L’articolazione sacroiliaca
Le articolazioni sacro-iliache hanno sede a livello del bacino ed articolano l’osso sacro con l’osso iliaco di destra e quello di sinistra. La loro funzione principale è di supportare il peso della parte superiore del corpo umano, quando una persona si alza in piedi, cammina, corre, ecc.
Come tutte le altre articolazioni del corpo, l’articolazione sacroiliaca può lesionarsi e/o degenerare. Quando ciò accade, possono presentarsi dolori nelle natiche e, a volte, nella parte inferiore della schiena e nelle gambe.
Secondo i dati scientifici, il dolore correlato all’articolazione sacroiliaca è simile al dolore del disco o al dolore lombare. Per questo motivo, le patologie dell’articolazione sacroiliaca devono essere sempre considerate nella diagnosi dei dolori lombari o sciatalgici.
Cos’è la sacroileite?
La sacroileite è l’infiammazione di una o entrambe le articolazioni sacro iliache.
Il dolore sacroiliaco si traduce in una sofferenza nella parte bassa della schiena, all’altezza del bacino, che incrementa con il movimento, la palpazione, il fare attività in cui si flette anche leggermente la colonna vertebrale, o il mantenimento di una posizione seduta per troppo tempo.
Quali sono i sintomi della sacroileite?
Tra i sintomi della sindrome sacroiliaca figurano:
Dolore lombare
Dolore, intorpidimento, formicolio, debolezza dell’arto inferiore
Sofferenza all’anca e/o all’inguine
Dolore pelvico e/o alla natica
Difficoltà a sedersi
Dolore quando ci si alza
Instabilità delle gambe (torsioni, cedimenti)
Disturbi del sonno
Diagnosi della sindrome sacroiliaca
Diversi test eseguiti durante un esame fisico possono aiutare a stabilire se l’articolazione sacroiliaca è l’origine dei sintomi. Inoltre, radiografia, TAC e/o Risonanza Magnetica possono essere utili nella diagnosi dei problemi correlati all’articolazione stessa.
Un metodo spesso utilizzato per determinare con precisione se l’articolazione sacroiliaca è la causa dei sintomi nella zona lombo-sacrale consiste nell’infiltrazione di un anestetico locale nell’articolazione sacroiliaca.
L’infiltrazione può essere praticata sotto guida fluoroscopica, TAC o ecografia per verificare il posizionamento preciso dell’ago. Se i sintomi sono diminuiti di almeno il 75%, l’articolazione sacroiliaca può essere la fonte o un importante fattore del dolore lombare.
Cura e opzioni per il trattamento della sacroileite
Il trattamento della sacroileite dipende da almeno due fattori: l’intensità della sintomatologia e i fattori scatenanti. Tendenzialmente, il primo approccio consiste nel riposo e nella somministrazione di una terapia medica a base di antinfiammatori ed antidolorifici per via orale, intramuscolo o endovenosa.
Tuttavia, si riscontra particolare efficacia attraverso somministrazioni intra-articolari (infiltrazioni) che consentono di agire in maniera diretta sulla zona articolare coinvolta. Un’altra opzione è rappresentata dall’utilizzo intermittente di una fascia pelvica per ottenere un sollievo sintomatico, solitamente però solo di natura temporanea.
In caso di disfunzione meccanica dell’articolazione si programmano diverse sedute di fisioterapia, condotte con fisioterapisti e medici fisiatri specializzati in materia.
Nel caso di mancata risposta o risposta insufficiente con manifestazione continua di dolore, gonfiore, ecc. da parte del paziente, è possibile valutare di ricorrere ad un intervento chirurgico come l’esecuzione di un’artrodesi di tipo mininvasivo.
Intervento con artrodesi mininvasiva
L’operazione con artrodesi mininvasiva consiste nel bloccare definitivamente l’articolazione mediante dei piccoli impianti in titanio, evitando così il ripetersi dei movimenti che sostenendo l’instabilità creano dolore e causano infiammazione o iper- sollecitazione meccanica dell’articolazione stessa.
Dopo l’intervento, che dura circa 30 minuti, il paziente viene mobilizzato precocemente, il giorno successivo. Si aiuterà nel cammino con le stampelle per 20 gg, quindi riprenderà le proprie attività abituali, anche sportive