Stenosi del canale lombare
Con il termine stenosi del canale lombare si fa riferimento a un restringimento del diametro del canale vertebrale e/o dei forami intervertebrali a carico del rachide lombosacrale. La conseguenza del restringimento, che può dipendere da diversi fattori, è la compressione del midollo spinale e/o dei nervi spinali.
Cause della stenosi lombare
Diverse condizioni cliniche, congenite o acquisite, possono essere causa di stenosi spinale. I casi di stenosi spinale congenita sono dovuti a deformazioni della colonna vertebrale presenti fin dalla nascita e sono molto rari.
Inoltre il 90% dei pazienti si riconosce al contrario un’eziologia acquisita; generalmente la stenosi spinale è causata da una malattia degenerativa che colpisce le ossa e/o i tessuti molli del canale vertebrale, determinando cambiamenti a carico della normale costituzione della colonna vertebrale stessa o delle strutture anatomiche vicine.
Tra le più comuni cause di stenosi figurano:
- Spondiloartrosi
- Artrite o artrite rumatoide
- Spondilolistesi
- Ernia del disco
- Protrusioni discali
- Malattia di Paget
- Cicatrici post-chirurgiche
- Tumori spinali
- Infezioni
- Fratture ossee
Sintomi della stenosi lombare
Il quadro sintomatologico della stenosi lombare può variare molto a seconda del livello di gravità della patologia. In generale, però, sono quattro i sintomi più rappresentativi di questa patologia:
- Dolore, frequentemente trattasi di lombalgia localizzata al livello del restringimento a cui può sommarsi il dolore dovuto al coinvolgimento delle radici spinali;
- Parestesie, formicolio e/o intorpidimento più o meno marcato a carico dell’area del corpo – gluteo, gamba, piede.
- Claudicatio motoria, ovvero l’aumento del dolore che si estende agli arti inferiori durante la deambulazione;
- Ipostenia, cioè la perdita di forza degli arti inferiori.
Trattamento della stenosi lombare
Nella maggior parte dei casi il percorso di cure per la stenosi prevede terapie conservative, atte a rinforzare la muscolatura e mantenere la postura corretta, con la quale si risolvono le problematiche.
Generalmente, infatti, l’assunzione di farmaci e la fisioterapia, eseguite congiuntamente, sono efficaci nel controllo del dolore e nell’eliminazione dell’infiammazione.
Si procede con:
- assunzione di FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei);
- iniezioni di cortisone;
- agopuntura;
- manipolazioni (che vanno evitate, invece, nei casi di osteoporosi ed ernia del disco);
- tecarterapia, laserterapia oppure ozonoterapia per la stenosi lombare;
- esercizi di stretching e massaggi.
Negli altri casi, il trattamento per la stenosi lombare prevede un intervento chirurgico in anestesia generale che solitamente è rappresentato dalla laminectomia decompressiva.
La fase di “decompressione” del canale vertebrale prevede l’asportazione di alcuni segmenti ossei prestabiliti per restituire al sacco durale e alle strutture in esso contenute lo spazio adeguato perché la compressione cessi.
Ultimata la decompressione si passa alla fase della stabilizzazione del rachide: inserendo viti e barre in titanio si rinforza il rachide ormai indebolito rendendolo nuovamente in grado di sopportare il peso corporeo.
Il periodo immediatamente successivo all’operazione prevede 2/3 giorni di ricovero e, a seconda dei casi, circa 3 o 4 settimane di convalescenza con attività fisiche per il recupero dell’articolarità e della forza muscolare, accompagnati da un adeguato stile di vita.
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